Riduzione Volumetrica – Cava di Marmo di Carrara

Vi abbiamo spesso parlato delle Campagne di Recupero (R5) di Rifiuti Speciali non pericolosi, che svolgiamo con i nostri impianti autorizzati. Queste sono necessarie nei casi in cui il materiale da trattare provenga, ad esempio, da demolizione ed è quindi classificato come rifiuto: grazie a tale processo, questo acquisisce nuova vita.

Oggi vogliamo invece illustrarvi un altro servizio che offriamo grazie ai nostri macchinari: la riduzione volumetrica.

Recentemente siamo stati all’interno di una cava di marmo di Carrara, in provincia di Lucca. Sapevate che l’attività estrattiva vera e propria di questo pregiato minerale è iniziata attorno al 48-44 A.C.? I blocchi di marmo bianco venivano all’epoca impiegati dagli antichi romani per la costruzione di palazzi pubblici e dimore patrizie. Successivamente, con la diffusione del Cristianesimo, è stato sfruttato anche per la realizzazione degli edifici religiosi e, durante il Rinascimento, è stato ampiamente utilizzato da diversi artisti per le loro sculture e monumenti.

Oggi troviamo ancora questa meravigliosa pietra in molteplici ambiti: dalla creazione di opere d’arte, all’edilizia, all’urbanistica, fino all’arredamento di interni con vasi, tavoli, piani di lavoro e molto altro. La sua versatilità la rende adatta anche all’interno del settore industriale: il carbonato di calcio, da cui è composta, viene infatti usato sia come materiale abrasivo, sia in ambito cosmetico e farmaceutico, sia nell’industria alimentare, che per la produzione di colla, plastiche, vernici, ecc…

Cira il 75% del marmo estratto in cava viene impiegato proprio in quest’ultimo settore. Del restante 25%, solo una parte minoritaria di blocchi viene esportato in forma grezza, il rimanente viene invece trasformato in lastre da impiegare nel settore edile.

Il processo estrattivo genera però un’enorme quantità di “scarti” composti da frammenti aventi forma e dimensioni irregolari e molto diverse tra loro: con la riduzione volumetrica, il materiale viene frantumato per ottenere la pezzatura necessaria, in funzione dell’impiego a cui lo stesso sarà destinato successivamente.

In abbinamento al frantoio, possiamo offrire anche gruppi di vagliatura che permettono la separazione del materiale frantumato in base alle diverse pezzature precedentemente ottenute: si creano dunque dei cumuli ciascuno dei quali caratterizzato da una specifica granulometria. A questo punto ognuno di questi potrà essere impiegato per lo scopo finale a cui è destinato (ad esempio, per la realizzazione di mosaici, manufatti in cemento e graniglia e pavimenti in seminato alla veneziana, di cui tra l’altro si occupa la nostra divisione Manufatti).

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